DIO E LA SUA PRESENZA: IL VERO TESORO
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La Seconda lettera ai Corinzi di San Paolo è un testo del Nuovo Testamento che rappresenta un vertice tra le opere letterarie dell'umanità. La lettera è attribuita a Paolo di Tarso e fu composta nel 54/55. Era indirizzata alla comunità cristiana della città greca di Corinto, che era stata fondata da Paolo stesso.
Contenuto
La lettera è composta da sette capitoli e presenta un contenuto molto variegato. Paolo inizia con un saluto iniziale, esprimendo la sua gratitudine e la sua pace da Dio Padre e dal Signore Gesù Cristo. Successivamente, Paolo esprime la sua tristezza e la sua gioia per la situazione della comunità di Corinto. Egli lamenta la presenza di nuovi apostoli che hanno preso le distanze dalla sua autorità e hanno iniziato a contestare la sua posizione di fondatore della comunità.
Paolo sostiene che questi nuovi apostoli sono giudeo-cristiani che si presentano come "servitori di Cristo" e "apostoli" ma in realtà sono solo interessati a sfruttare la comunità cristiana di Corinto. Egli polemicamente insiste sul suo lavoro personale e sul suo mantenimento, sottolineando che non si fa mantenere dalla comunità.
Autore
La Seconda lettera ai Corinzi è attribuita a Paolo di Tarso, uno dei principali apostoli del Cristo. Paolo era un ebreo di Tarso, convertito al cristianesimo da Gesù stesso. Egli fu il fondatore della comunità cristiana di Corinto e scrisse diverse lettere ai Corinzi, tra cui la Prima lettera ai Corinzi e la Seconda lettera ai Corinzi.
Storia
La storia della Seconda lettera ai Corinzi è strettamente legata alla storia della comunità cristiana di Corinto. La comunità era stata fondata da Paolo e aveva iniziato a crescere rapidamente. Tuttavia, con l'arrivo di nuovi apostoli, la situazione si fece complessa e Paolo dovette intervenire per difendere la sua autorità e la sua posizione di fondatore della comunità.
La lettera fu scritta probabilmente nel 54/55 e fu consegnata ad alcuni membri della comunità di Corinto che si erano recati a Efeso per visitare Paolo. La lettera presenta un contenuto molto variegato, con Paolo che esprime la sua tristezza e la sua gioia per la situazione della comunità, polemicamente insiste sul suo lavoro personale e sul suo mantenimento, e sostiene la sua autorità come apostolo.
In sintesi, la Seconda lettera ai Corinzi di San Paolo è un testo del Nuovo Testamento che presenta un contenuto molto variegato e rappresenta un vertice tra le opere letterarie dell'umanità. La lettera è attribuita a Paolo di Tarso e fu composta nel 54/55.
Temi principali trattati nella Seconda lettera ai Corinzi
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La povertà e la ricchezza: Paolo si lamenta della presenza di nuovi apostoli che si vantano del loro possesso di lettere di raccomandazione e della loro discendenza da Abramo, e che si presentano come "servitori di Cristo" e "apostoli" ma in realtà sono solo interessati a sfruttare la comunità cristiana di Corinto.
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La sua autorità: Paolo sostiene la sua autorità come apostolo e difende la sua posizione di fondatore della comunità cristiana di Corinto contro i nuovi apostoli che hanno preso le distanze dalla sua autorità.
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Il suo mantenimento: Paolo polemicamente insiste sul suo lavoro personale e sul suo mantenimento, sottolineando che non si fa mantenere dalla comunità.
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La sua missione: Paolo affronta con coraggio le gravi accuse che gli avversari muovevano nei suoi confronti per diffamarlo e sostiene la sua missione apostolica.
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La sua intenzione di visitare i Corinzi: Paolo scrive della sua intenzione di far visita ai Corinzi, ma decide di rinviare il viaggio a causa di una situazione molto dolorosa che si è creata a Corinto.
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La sua fedeltà al ministero: Paolo confida ai Corinzi che il ministero apostolico è grande ma è caratterizzato, come quello di Gesù, dalla sofferenza.
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La sua preghiera: Paolo conclude la lettera con un inatteso saluto trinitario che è divenuto formula liturgica: "La grazia del Signore Gesù Cristo, l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo.